giovedì 1 novembre 2012

Una notte all'opera e la rivolta della lavatrice

Prima storia:

Si dice che durante la notte di Halloween, strani spiriti sinistri animino le cose più spaventose. Una lavatrice che, presa dallo spirito di Halloween, si anima e si mette a camminare, non è tanto spaventosa, ma mi ha fatto comunque bestemmiare per tutta la sera di Halloween, facendomi rendere così il dovuto omaggio a questa festa pagana.
Ero tornato abbastanza stanco e provato da cinque ore fra tirocinio e lezione di Medicina Interna. Però, prima di mangiare, volevo fare gli auguri su skype a un mio caro amico che si era laureato il giorno prima. E qui la brillante idea: mentre parlo col neo-dottore, faccio una bella lavatrice! Una decisione presa d’impeto, d’impulso, che però porterà a nefaste conseguenze, un po’ come quando Napoleone decise di invadere la Russia.
Fin ora la lavatrice aveva lavorato ottimamente ma, evidentemente, ad Halloween, in Romania, le lavatrici prendono vita e, mentre auguro ogni gioia e prosperità al mio amico fresco di laurea, i piedini della lavatrice si allentano e questa inizia a camminare in avanti, posizionandosi proprio dietro la porta. Quando finisco la videochiamata ormai è troppo tardi! La porta si apre solo per un paio di centimetri e non si può spingere indietro la lavatrice perché dietro di lei c’è la vasca. Inizio a sudare, provo prima a spostarla con le dita (la mano intera non riesce a entrare) ma è impossibile. Poi prendo un grosso martello e cerco di spostarla, di fare leva, ma niente. E in quel momento partono le bestemmie che continueranno ininterrotte fino alle nove di sera.  Un amico, chiamato dalla mia, disperata, coinquilina, arriva e, come un dottore nei film polizieschi, non può altro che constatarne il decesso o meglio, in questo caso, l’immane casino.  Dopo aver provato anche lui invano, scendiamo negli empori sotto casa per trovare qualcosa che possa fare al caso. Prima telefono a una mia amica di classe che rimane alquanto sbigottita alla mia domanda diretta: “Ciao, dove posso comprare una buona corda?”. Negli empori non si vendono corde, ma in compenso compro un bel piede di porco, fra la diffidenza della commessa che ci prende per due scassinatori. Però anche col piede di porco la lavatrice si alza di poco e non riesce a muoversi. Sembrava davvero tutto finito.
In serata arriva finalmente il padrone di casa che ha una stazza almeno tre o quattro volte la mia. All’inizio la sua idea era di sfondare il vetro della porta. Prima di questo estremo gesto lo convinco a usare il piede di porco…e in pochi secondi riesce a spostare la lavatrice fra il grande giubilo mio e della coinquilina. Il bagno è di nuovo libero! Exultent Caeli!

Seconda storia:
A Iasi, checché ne dicano le malelingue, c’è anche molta cultura oltre alle mille banche e farmacie e ai semafori col conto alla rovescia (ma di questi ne parlerò prossimamente).
Uno dei fiori all’occhiello della città è il teatro dell’opera, appena ristrutturato. Un mese prima, io e le ormai famose amiche di Torino avevamo preso il biglietto in platea per il Don Giovanni. Dopo tanta attesa finalmente il gran giorno! Nel bellissimo teatro c’era la crème de la crème dell’alta società di Iasi, per dirla alla Mario Merola: “chesta cummitiva accussi allera d'uommene scicche e femmene pittate”.
All’inizio dell’opera tutto il pubblico era attento e composto, però, man mano che la tragica vicenda del Don Giovanni si compiva, un po’ tutti eravamo intorpiditi. Ed è qui che si vede la genialità del regista per ridestare gli assonnati animi. Durante la scena del banchetto ecco apparire sul palco una ballerina in topless con le sue grandi poppe al vento! In quel preciso istante tutto il pubblico si è immediatamente ridestato, mettendo finalmente da parte il comune pensiero: “Ma quando è che finisce?”. E così, terminata l’opera, l’applauso più sincero è stato per questa disinibita ballerina che ha dato un senso alla serata.
Se continua così mi farò l’abbonamento all’opera. Ma no, ma che andate a pensare? Ho sempre amato la lirica e le sue soavi melodie!

E così, dopo queste mirabolanti storie di tette e lavatrici, vi saluto e vi do appuntamento alla prossima puntata. L’erasmus è anche questo.
Per finire, vi posto un video di una serie del grandissimo Maccio Capatonda dall’eloquente titolo “Lavatrici finite male”. Vi consiglio di vederli tutti.


In foto, il palco del Teatro di Iasi:

6 commenti:

  1. Belle storie come sempre per il mitico Piacenza!!!

    però mo rigurado alle foto... potevi fare qualche foto alla scena del banchetto no?!

    ;D

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  2. Grazie Roberto! Avrai una menzione d'onore come il miglior commentatore del blog! ;)
    E l'avrei fatta molto volentieri una foto, però prima avevano detto che era vietato fotografare durante la rappresentazione...così vi lascio tutto all'immaginazione! :P

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  3. robbie se vuoi le tette vai su youporn :D fra io sto ancora aspettando il post delle tue prime avventure erotiche, basta tette viste da lontano!!! :D cmq mi fai pisciare, spero di riuscire davvero a salire con dariuccio :D
    tuo
    sandruccio

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  4. credo sia la prima volta che, non solo in romania ma nel mondo, un padrone di casa viene chiamato per sequestro di persona causa lavatrice! ahahah Ma quante ore t'ha tenuto rinchiuso? La prossima volta ti chiude nell'oblò e ti lava "a 90 gradi!" (come disse qualcuno) ahahah. Ricordo che ti segnalai il sito "dovesiamonelmondo.it". Hai segnalato il sequestro? L'unità di crisi del ministero degli affari esteri ha dichiarato guerra alle lavatrici straniere!

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  5. kmq se stavo là ridevo fino a Natale :D

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  6. HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA stupendo!!!
    Silvia

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