In questi giorni,
dopo la laurea, sto avendo un po' di tempo per sistemare la stanza.
Aprire certe cartelline è come inoltrarsi in un viaggio nel tempo
degno di Marty McFly. Così, in un meandro mai esplorato da dieci
anni, ho trovato le brutte copie dei verbali delle assemblee di
classe del primo superiore. Anno in cui ero rappresentante e toccava
a me redigere il verbale, che scrivevo coadiuvato da altri sei o
sette compagni di classe di cui, per spirito pietoso, non ne farò il
nome. Ovviamente queste assemblee servivano solo per farci saltare
un'ora di matematica, ma qualcosa dovevamo pur scrivere sul verbale,
e il risultato è esilarante.
Non
potevo non riportare i pezzi migliori tratti dai verbali delle
infuocate assemblee di classe dei primissimi anni 2000:
“Dopo
varie discussioni siamo arrivati alla conclusione che per tutto il
mese di Maggio bisogna studiare frequentemente per raggiungere dei
livelli che ci permettano la promozione”.
“Per
quanto riguarda il punto secondo all'ordine del giorno, la classe ha
deciso di mantenere un comportamento responsabile per evitare
spiacevoli inconvenienti nell'albergo e durante le varie visite.
Riteniamo di adottare un comportamento serio durante la seduta
parlamentare e all'udienza del Papa”.
“Sul
primo punto della discussione si è arrivati a una spaccatura in due
della classe. La maggioranza ha concordato che sarebbe più
ragionevole comportarsi moderatamente, tenendo un comportamento
esemplare. Una minoranza però, composta in prevalenza dalla
componente maschile, ha considerato che in gita è meglio
divertirsi”.
“Nella
discussione dell'ultimo punto la classe non è arrivata a una
decisione definitiva e si è ritenuto opportuno rimandare la
decisione a data da destinarsi”.
Chissà
se poi l'abbiamo deciso questo misterioso ultimo punto...