Ebbene, sono dieci giorni che sto in Romania e mi sembra
di starci da una vita! Sarà per il ritmo frenetico che ha caratterizzato queste
giornate, prima alla ricerca della casa, poi a comprare tutte le cose
necessarie, poi all’università fra learning agreement, confirmation sheet,
timetable e altra robaccia in inglese, ma queste giornate sono letteralmente
volate. Certo, non è mancato il divertimento, con l’Underground e il relativo
spazio antistante che mi sembra tanto la piazzetta a Foggia: se vuoi incontrare
qualcuno, vai là e di sicuro lo trovi. Oppure quello è il posto adatto se vuoi
fare conoscenze: con la maggior parte delle persone, una volta detto nome,
università e luogo di provenienza, si chiede “ Come sei arrivato a Iasi?”. Beh
il mio viaggio è stato abbastanza particolare, poi è stato il mio primo viaggio
in aereo e così vi ammorberò un po’ con questa storia…
Era una mattina bella e soleggiata. La sera prima
avevo visto in tv il film Hair. Come tutti voi ben saprete, questo film si
conclude con un giovane americano che, suo malgrado, è costretto a salire su un
aereo per andare a combattere in Vietnam. Si vede l’aereo che decolla, e la
scena successiva è in un cimitero, con la tomba di questo sfortunato giovane e
gli amici attorno che cantano la famosissima “Let the sunshine in”. A mio
parere è una scena molto bella (vi metto il link alla fine) ma non è certo la
cosa più benaugurante per uno che prende l’aereo per la prima volta, nonostante
si presuma che il poveraccio sia perito nella giungla vietnamita mentre io
avevo il biglietto per un’importante città rumena.
Durante il viaggio tra Foggia e Bari avevo lo stesso
stato d’animo del protagonista del film appena menzionato. Una volta all’aeroporto,
con tutte le pratiche da sbrigare, l’ansia è molto diminuita, per poi sparire
del tutto all’accensione dei motori dell’aereo, lasciando spazio a una grande
curiosità e anche a una pacata euforia. Il primo aereo, quello da Bari a
Timisoara, sembrava un residuato bellico scampato all’attacco di Pearl Harbour
a cui era stata tolta la mitragliatrice ed era stato messo il carrellino del
caffè. Piccolo, a eliche, e talmente stretto che siamo stati costretti a lasciare
il bagaglio a mano nella stiva perché non c’era spazio dove stavamo noi
passeggeri. Dopo un atterraggio “adrenalinico”, arrivato a Timisoara chiamo a
casa per avvisare che la prima tappa era conclusa, e ovviamente al telefono dico
che il viaggio è stato piacevolissimo e bellissimo, al che un Rumeno che ha
viaggiato insieme a me esclama: “Ma quale bellissimo! Questo è viaggio peggiore
che ho fatto!” I miei pensieri erano rivolti al prossimo aereo che mi avrebbe
dovuto portare a Iasi. Se un aereo per un volo internazionale era così
malmesso, figuriamoci quello per un volo nazionale! E invece il secondo aereo
era molto grande, comodo e soprattutto a propulsione (guardando dal finestrino
non vedevo un’elica girare vorticosamente a qualche metro dalla mia faccia).
Così, dopo un’ora di viaggio tranquillissimo, arrivo
all’aeroporto di Iasi. Ok, penso che ormai le emozioni si siano esaurite e
prendo un taxi per andare in albergo. Ma una brutta sorpresa mi aspettava:
tutta la tensione che non ho avuto sull’aereo l’ho avuta su questo taxi, in
quanto il conducente guidava in una maniera agghiacciante. Velocissimo,
sorpassava a destra e sinistra mentre si permetteva anche di criticare gli
altri automobilisti. Per fortuna il gran premio è durato solo cinque minuti.
Arrivato in hotel ho lasciato i bagagli e sono subito sceso a visitare la
città. Ma questa è un’altra storia…
In foto: un bellissimo panorama visto dall'aereo, da notare la famosa elica.
Ed ecco il link alla succitata scena di Hair:
Ahahahahah!!!! bellissimo ciuccia!!!!
RispondiEliminaGrazie Giulia!!!! :)
RispondiEliminavogliamo sapere l'altra storia!! ahahahah vai ciucciaaaaa!!
RispondiEliminaStesatana
La prossima storia è coming soon! :D
RispondiEliminal'aereo è troppo bello!!! xDD
RispondiEliminaSilvia